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Perdita di pelo del cane: le cause, i sintomi e i rimedi?

Dott. Valerio Guiggi

La perdita di pelo è una delle caratteristiche che, di base, è fisiologica nel cane. Il pelo non è infatti una struttura fissa ma, esattamente come i capelli umani, deve essere rinnovato nel corso del tempo; per questo il singolo pelo ha una durata limitata dopo la quale, a causa soprattutto del suo consumo, semplicemente cade e viene sostituito da un nuovo pelo.

Questo ciclo è fisiologico ed è presente in tutti i cani (non esistono cani che mantengano gli stessi peli per tutta la loro vita); è anche il motivo per cui è normale, quando si ha un cane in casa, trovare peli un po’ dappertutto: fa parte del normale ricambio del manto dell’animale.

Tuttavia, in alcune occasioni è possibile che il pelo perso sia più di quello che viene nuovamente prodotto dalla cute: in questo caso la perdita di pelo diventa patologica, ed è necessario capire la causa per risolvere il problema. Risoluzione che, naturalmente, dipende dalla causa stessa: non esiste un rimedio valido per tutte le tipologie di perdita di pelo, perché la causa deve essere indagata e il rimedio deve essere specifico.

L’alopecia

La perdita di pelo anomala in medicina veterinaria viene definita “alopecia”, per distinguerla da una perdita di pelo che è sì maggiore del nomale ma conseguentemente alla quale il pelo viene comunque normalmente prodotto.

In particolare, una perdita di pelo maggiore del normale si verifica nel cane due volte all’anno: è la fase di muta, che avviene in estate e in autunno, indotta per ragioni ormonali dal fotoperiodo (la quantità di luce che l’occhio riceve durante il giorno fa “percepire” al cervello il cambiamento delle stagioni e, per questo, il corpo cambia il pelo producendo peli più o meno spessi a seconda che stia arrivando una stagione calda o una stagione fredda). 

Nel caso della muta, la perdita di pelo è maggiore del normale perché molti peli vengono persi insieme, ma non perché ci sia una causa sottostante patologica: il pelo viene infatti prodotto normalmente e non si osservano sul manto del cane aree in cui il pelo viene perso più del normale. In questo caso non si può quindi parlare di alopecia.

Quando invece il pelo viene perso ma non reintegrato come dovrebbe, allora abbiamo la condizione di alopecia: siccome viene a mancare del pelo dove prima c’era, in modo localizzato o diffuso noteremo la mancanza di pelo sul manto del cane. Questa è l’alopecia vera e propria di cui deve essere indagata la causa.

L’alopecia può essere distinta in due tipologie (1):

  • L’alopecia infiammatoria, dovute a cause diverse che hanno causato un’infiammazione della pelle e il pelo non riesce a crescere di nuovo;
  • L’alopecia non infiammatoria, che comprende le cause ormonali, genetiche e comportamentali.

L’alopecia infiammatoria: leishmaniosi e altri parassiti

La causa più frequente di alopecia nel cane è probabilmente la presenza dei parassiti. Numerosi parassiti, infatti, riescono ad infestare il manto nel cane creando infiammazioni: tra le più frequenti ci sono sicuramente le pulci, ma anche altri parassiti come Demodex o i diversi tipi di rogna, così come alcune micosi (ad esempio il Mycrosporum canis, la Tigna) si comportano in modo molto simile.

Questi parassiti si stabiliscono sulla cute del cane e causano un forte prurito; il cane quindi si gratterà e così facendo si toglierà il pelo, che non potrà ricrescere a causa dell’infiammazione (Demodex, addirittura, vive nei follicoli piliferi ed è per questo che impedisce la ricrescita del pelo).

Un ulteriore parassita che può causare alopecia è anche Leishmania, che però ha un meccanismo d’azione diverso in quanto non vive sulla pelle del cane, ma nel sangue. In questo caso, quindi, sono le conseguenze della sua presenza ad agire anche sulla pelle e portare così la perdita di pelo. Il fatto che l’alopecia, in questo caso, derivi dal sangue si può notare dal fatto che il pelo manca sempre principalmente negli stessi punti: la zona intorno agli occhi e il naso. Con gli altri parassiti questo non succede, e la localizzazione dell’alopecia dipende da dove 

In presenza di parassiti l’unica soluzione è agire sulla presenza del parassita stesso, con le specifiche terapie farmacologiche che verranno determinate dal veterinario una volta emessa una diagnosi precisa per la presenza del parassita.

L’alopecia infiammatoria: allergie e infiammazioni cutanee (perdita di pelo a chiazze)

L’alopecia infiammatoria può non dipendere dai parassiti, ma anche da agenti infettivi di altro tipo (come nel caso della piodermite, che però si mostra a pomfi più che con le chiazze alopeciche) oppure dalle allergie, ambientali o alimentari.

In questo caso la causa è legata ad un allergene, che proviene dall’ambiente (ed entra in contatto con la pelle direttamente) oppure dagli alimenti (e arriva quindi per via ematica). L’infiammazione causa prurito e il cane, grattandosi, elimina più pelo rispetto al normale; a causa dell’infiammazione alla pelle, poi, il pelo non riesce a crescere nuovamente, arrivando così ad avere delle chiazze alopeciche.

In questo caso è necessario cercare di comprendere la causa dell’infiammazione: solo rimuovendo l’allergene, infatti, si riuscirà ad evitare il prurito e di conseguenza la perdita di pelo.

Qualora non si riuscisse ad eliminare l’allergene (di solito perché è un allergene ambientale, il polline di un’erba o comunque di una pianta) di solito la soluzione è farmacologica, con farmaci che aiutano a ridurre il prurito almeno nella fase in cui l’allergene è maggiormente presente nell’ambiente.

L’alopecia non infiammatoria: lo stress, le cause ormonali e le carenze alimentari

Le due categorie di cause precedenti, di origine infiammatoria, mostravano un sintomo in comune: il prurito. In entrambi i casi, indipendentemente dall’infiammazione, il cane perde una maggior quantità di pelo perché si gratta. Questo è un punto fondamentale per capire la causa di una perdita di pelo anomala: se il cane perde pelo e si gratta le cause sono necessariamente diverse dal cane che perde il pelo ma non si gratta.

Questa informazione è importantissima da riportare al veterinario per l’emissione di una diagnosi corretta.

Tra le cause non infiammatorie, e che di conseguenza non causano prurito ma solo la perdita (e una mancata ricrescita) del pelo ci sono le cause da stress, ormonali e alimentari.

Stress

Per quanto riguarda lo stress, l’alopecia è generalmente indotta dal leccamento, ma con una particolarità: non c’è infiammazione, non c’è dermatite; la pelle è di colore chiaro, e non alterato come sarebbe in presenza di un’infiammazione. Il pelo viene comunque perso, ma a causa generalmente di un leccamento continuo, intenso, di solito su una sola parte del corpo: è un indice di stress in assenza di qualsiasi problema alla pelle. Per questo motivo è necessario identificare la causa dello stress, di solito con l’aiuto di un medico veterinario comportamentalista.

Carenze Alimentari

Anche le carenze alimentari possono portare alla perdita di pelo, in questo caso senza traccia di leccamento; in questo caso è necessario valutare l’alimentazione, che deve essere adeguata alle necessità del cane, e in caso di dieta casalinga o di utilizzo di alimenti complementari (come omega 3) bisogna valutare l’assenza di carenze di specifici nutrienti. 

Anche i croccantini di bassa qualità, quelli che contengono pochi acidi grassi polinsaturi (o comunque li contengono ma sono ossidati per ragioni di conservazione non idonea – temperature troppo alte – prima dell’acquisto) possono causare alopecia, e in questo caso possono essere utili specifiche integrazioni di acidi grassi polinsaturi per risolvere il problema.

Cause Ormonali

Infine ci sono le cause ormonali: alcune patologie come l’ipotiroidismo o il morbo di Cushing causano una perdita di pelo che non mostra prurito e che si manifesta generalmente in modo particolare: la perdita di pelo è a chiazze che sono simmetriche sul lato destro e sinistro del manto. La localizzazione è particolare perché la causa deriva fondamentalmente dal sangue, e in questo caso devono essere fatte le analisi del sangue per poter stabilire qual è la causa e la terapia farmacologica più adatta ad affrontarla.

  1. Thompson M., Small Animal Medical Differential Diagnosis, 3 ed. 2018, pag. 6-7
Dott. Valerio Guiggi
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